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INIZIO ANNO SCOLASTICO
27/04/2009 15.08.36

Carissimi,
lunedì 27 aprile abbiamo posato un altro grande, grosso, importante mattone del Vocational Centre: è iniziato l'anno scolastico.
E' stato un mattone dalle caratteristiche inaspettate: dopo solo mezz'ora di insegnamento siamo rimasti con otto studenti: quattro alla Primary e quattro alla Vocational.


Ecco la storia.
Venerdì 24 aprile arrivano quattordici dei sedici studenti della Vocational che si erano iscritti.
La sistemazione non crea problemi: va loro benissimo dormire all'interno del capannone della scuola, lavarsi con i secchi e mangiare assida (polenta) e pesce secco o fagioli ogni giorno.
Anzi, per molti di loro, questa sistemazione è migliore di quella che avevano lasciato nelle loro case.
Qualcuno di noi ringrazia il Signore, qualcun altro si limita a sentire il cuore più leggero per questo inizio senza intoppi, senza lamentele sul cibo, senza proteste sul ritardo dei letti di bambù, senza pretese di avere servizi in muratura.
Inoltre, ci giunge la notizia che il sedicesimo studente, che aveva insistito non poco per farsi ammettere, non sarebbe più venuto. Bene.
Siamo così sereni, che sabato sera decidiamo di proiettare un film per tutti, appendendo un lenzuolo matrimoniale ad un container e sedendoci o per terra o su panche costruite al momento con una tavola e alcuni mattoni. Addirittura, domenica Padre Giovanni voleva organizzare una gita al fiume.
Se non che … se non che … ma tanto sarebbe successo lo stesso …
Domenica organizziamo un meeting con gli studenti, in modo tale che il lunedì  le lezioni avrebbero potuto iniziare regolarmente. I punti all'ordine del giorno sono: la sottoscrizione delle regole di comportamento, la presa visione dell'orario e l'acquisto di materiale scolastico, se ne avessero avuto bisogno.


Ah, ci siamo dimenticati di dirvi che le lezioni sono sia alla mattina che al pomeriggio, dalle otto a mezzogiorno e dalle due e mezza alle sei e un quarto, poiché ci sono molte ore di pratica da svolgere. Inoltre, due mezzi pomeriggi ed il sabato mattina gli studenti lavorano alle strutture della scuola (8 ore a settimana): una sorta di contributo per il loro mantenimento. Comunque, di questo erano stati avvisati al momento dell'iscrizione.
La prima regola (Dalle otto di lunedì mattina alle dodici di sabato pomeriggio gli studenti devono rimanere all'interno della proprietà della scuola) fa vacillare un pochino l'Ireneo Dud Vocational Training Centre.
Gli studenti, coalizzati, brontolano sul sabato mattina occupato, ma quasi subito capiscono le motivazioni basate sul poco tempo a disposizione durante la settimana e accettano.
Ci rialziamo dal punto in cui siamo inciampati e tentiamo di muovere il passo successivo, ma anche questo è claudicante: chiediamo loro se hanno il materiale necessario per la scuola (quaderni, penne, matite, gomme, squadrette…): nulla, niente, zero assoluto e non hanno neppure i soldi per comprarlo a Cueibet. Diciamo loro che abbiamo qualcosa in vendita, che probabilmente costa un po' meno, ma non ne veniamo fuori: il discorso viene lasciato in sospeso per uno più importante.


L'Ireneo Dud cade rovinosamente a terra.


Leggendo l'orario, si accorgono che le materie teoriche che avremmo insegnato sarebbero state solo matematica, inglese, business, fisica e religione. Ci chiedono se avessimo potuto aggiungere chimica, biologia, storia e geografia. Rispondiamo che se avessimo aggiunto quelle materie, saremmo diventati una Secondary e non più un Vocational Centre (Secondary è l'equivalente del nostro liceo, Vocational è sempre una scuola superiore, ma corrisponde ai nostri corsi professionali). Di Secondary ce ne sono già a Rumbek.
Ci spiegano perché vorrebbero quelle materie: alcuni affermano che imparare a lavorare con le mani è fondamentale, ma contemporaneamente la testa non può restare vuota... Altri vorrebbero avere garantito l'accesso all'università. Cercano i cosiddetti white collar jobs: lavori d'ufficio, o presso le strutture del governo.
La cosa bella è che, a parte i tre di Aweil, gli altri sono venuti qua uno per uno, di persona, ad iscriversi e gli abbiamo detto una per una le materie che avremmo insegnato!
Lunedì mattina, alle sette e mezza, sei studenti chiedono di parlare con me. Dicono che non vogliono più frequentare la scuola e che sarebbero partiti immediatamente per Rumbek a cercare una Secondary. Restituzione dei 30 pounds di tasse scolastiche, stretta di mano, arrivederci.
Ore otto: ci rechiamo al capannone per ricostruire un banco e una panca per i ragazzi della Primary che sono stati usurpati della loro aula. Avremmo dovuto farlo domenica questo lavoro, ma non abbiamo più avuto tempo. Mentre siamo lì ad aiutarli a sistemare i mattoni, un altro ragazzo chiede di parlare con Paolo.
Restituzione dei 30 pounds di tasse scolastiche, stretta di mano, arrivederci.


Iniziano le lezioni: Maker con i nostri “piccini” di seconda media e Robert con i nuovi, sette in tutto.
Bene. Tranquilli, Paolo, Padre Giovanni ed io ci concediamo una riflessione sotto al mango.
Dopo dieci minuti, arrivano i tre di Aweil: mentendo, ci dicono che anche gli altri quattro vogliono lasciare la scuola, e loro non vogliono restare qui da soli. Paolo risponde che anche se rimanesse un solo studente, la scuola resterebbe aperta. Si imbarazzano della risposta, ma decidono di partire anche loro.
Restituzione dei 30 pounds di tasse scolastiche, stretta di mano, arrivederci.
Così siamo rimasti con quattro studenti.


Da un lato ci dispiace, ma dall'altro, che è immensamente più grande, siamo molto felici che ne siano rimasti pochi. Purtroppo, Padre Giovanni, Paolo ed io ci siamo resi conto che eravamo sotto dimensionati per tutto quello che c'era da portare a compimento entro febbraio 2010: restare con pochi studenti è stato provvidenziale, o un dono divino, a seconda dei punti di vista.
Ora però, stiamo facendo di tutto per tenerli! Ma non dovrebbe essere un problema: sembrano molto soddisfatti di questa prima settimana di scuola per quello che riguarda l'insegnamento. Speriamo che non si demoralizzino ad essere solo in quattro!
L'equipaggio è cambiato nuovamente: Padre Antonio e Ocheng (il carpentiere, nonché futuro insegnante pratico) sono tornati a Naiorbi. Ad Ocheng è nato un bimbo un mese fa, e va a vederlo per la prima volta. Dovrebbe tornare tra un mesetto, mentre sua moglie ed il pupo dovrebbero raggiungerlo a fine agosto. Non conosciamo i piani di Padre Antonio, ma speriamo che torni presto.


Un abbraccio a tutti


Orsola

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